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sabato 31 maggio 2008

Bere e stare insieme

Spia dell’amore è il vino.
Una tazza dopo l’altra, convinsero Nicàgora
che negava d’amarmi.
Pianse allora e piegò il capo nel sonno
con lo sguardo imbronciato,
e la corona gli pendeva da un lato.

(Asclepiade di Samo. Antologia Palatina. XII, 135; traduzione di Salvatore Quasimodo)

Il simposio era quel rito conviviale praticato presso i romani e i greci che faceva seguito al banchetto, durante il quale i commensali bevevano secondo le prescrizioni del simposiarca, intonavano canti conviviali, si dedicavano ad intrattenimenti di vario genere (recita di carmi, danze, conversazioni, giochi ecc.).
E' passato alla storia il simposio di Platone in cui i migliori intellettuali ateniesi discutendo sull'amore, oltre a discutere l'importanza dell'amore spirituale, ne diedero anche una definizione che riesce ancora oggi a far riflettere.
E pensare che una discussione di tale importanza ha avuto inizio in questo modo: "Oggi, invece di ubriacarci come facciamo tutte le sere parliamo dell'amore".
Iniziare in questo modo un discorso ha senso soprattutto se consideriamo il contesto del simposio...
Cominciata la festa veniva fatto girare un recipiente di vino non diluito in modo che ciascuno potesse riempire la propria coppa e berne per poi offrire una libagione a Dioniso, accompagnata dall'invocazione del suo nome. A questo punto si cantava un inno al dio e solo dopo, a garanzia del buon andamento del simposio, veniva nominato o estratto a sorte con gli astragali, un simposiarca, con il compito di garantirne la riuscita. A lui spettava di stabilire e far osservare le regole del gioco: le proporzioni da rispettare nella miscelazione del vino, la quantità spettante a ciascuno, le regole della festa.
Una regola non convenuta, ma spesso seguita, doveva essere la stessa sana trasgressione delle regole: in tal caso la punizione comminata dal simposiarca era bonaria, spingendosi tuttalpiù a qualche blanda forma di penitenza canzonatoria.

La moderazione iniziale tendeva ad allentarsi nel corso della nottata e il contenuto delle coppe ad aumentare. Non era insolito che il simposio si concludesse nell'ubriachezza dei convenuti o, come si vede dalle pitture vascolari, che degenerasse in un'orgia alcolica.
E' straordinario che pur potendo degenerare in questo modo il simposio di Platone sia riuscito a porre importanti quesiti che rimangono ancora oggi attuali.

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