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martedì 3 marzo 2009

La volontà è una virtù?

Le principali virtù dette per l'appunto cardinali sono quattro: sapienza, giustizia, fortezza e temperanza e sono già state inquadrate molto prima dell'avvento di Cristo. Successivamente il cristianesimo ha introdotto altre tre virtù dette teologali: fede, speranza e carità.
Bene, ho scoperto che la volontà non rientra nella categoria delle virtù. Un po' come il pollice che, contrariamente a quello che dice Wikipedia, pur essendo attaccato al palmo della mano non è un dito. A tale proposito voglio ricordare quella puntata dei Simpson in cui Homer si presenta dal dottor Hibbert con il pollice mozzato e il dottore rifiuta la polizza assicurativa sulle dita sostenendo che il pollice non è un dito e che l'unica cosa che poteva fare era tagliare l'altro pollice per creare simmetria (Homer sembrava sul punto di accettare).
La volontà non è una virtù perché si tratta di semplice volere che non deve essere per forza inteso nel significato di buona volontà o voler far bene.
Tuttavia la volontà è fondamentale per il raggiungimento di tutte le virtù e non solo. Si può quindi vederla come una solida roccia su cui tutte le virtù costruiscono le loro fondamenta.
La mancanza di volontà è accidia, da sempre ritenuto il peggiore di tutti i vizi.

Sono molte le fonti da cui scaturisce la volontà (si può dire che ognuno deve trovare la sua fonte), ma in sostanza per avere una grande volontà si deve credere fermamente nei propri principi e in quello che si sta facendo pur considerando la possibilità di poter cambiare le proprie idee qualora si trovino principi migliori.

2 commenti:

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