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domenica 25 aprile 2010

La fine del mondo è vicina!

Ormai è ovvio, non c’è bisogno neanche di essere dei barboni pazzi su di un autobus che blaterano frasi senza senso circa l'apocalisse per sapere che la fine del mondo è vicina! Non stiamo parlando di panzane! Il mondo così come lo conosciamo e lo percepiamo sta per essere stravolto nonché smantellato e rivoltato come un calzino perché la fine del mondo è vicina!
calendario maya
Da accurati studi condotti da un équipe di sacerdoti pagani visionari sotto l'effetto di droghe varie tra cui LSD, Mescalina, Ketamina e PCP, dopo un susseguirsi di serate passate a sballarsi leccando rospi tossici, emergerebbe in modo inconfutabile che i Maya hanno scoperto l'esatto giorno della fine del mondo basandosi su di una serie di calcoli estremamente precisi, che a loro volta hanno solide fondamenta nella scienza astrologica e soprattutto mitologica, che, come tutti sappiamo, sono le uniche due scienze che nessuno potrà mai mettere in discussione.
Per chi non lo avesse capito stiamo parlando del 21 dicembre 2012. Se non avete ancora letto o visto nessun film, telefilm, sito internet, rivista, libro o trasmissione pseudo-scientifica che parla di questo fatidico giorno, allora dovreste uscire dalla grotta in cui abitate e trasferirvi in un qualsiasi posto coperto da ADSL e digitale terrestre! Per il 21 dicembre 2012 è prevista una serie innumerevole, tra vecchi e totalmente nuovi, di cataclismi ed eventi prodigiosi, di cui sarebbe assai difficile riuscire a stilare una lista completa.diluvio universale Avremo la fortuna di assistere ad una quantità imprecisata di eventi che normalmente non si verificano o si verificano nell'arco di migliaia di anni e mai tutti insieme: inversione dei poli magnetici terrestri, tempeste solari e cosmiche, scioglimento dei ghiacciai perenni, sbarco degli alieni, guerre devastanti, discesa sulla terra delle legioni angeliche per l'ultima grande guerra contro gli eserciti demoniaci e - chiaramente non poteva mancare - il ritorno del Cristo con una conseguente evoluzione spirituale di tutti i popoli della terra. soleTutto questo perché i Maya avevano l'abitudine di suddividere le ere in un modo del tutto diverso dal nostro: erano soliti dare il nome ad un'era storica non solo passata o contemporanea, come facciamo noi quando ci riferiamo al Medioevo o all'età Moderna come con qualsiasi altra età, ma stabilivano il nome e la durata anche delle ere future in base ai loro calcoli, con la conseguente creazione di un calendario lunghissimo in cui è stato previsto, tra l'altro, la fine dell'attuale età “dell’Oro” per il 21 dicembre 2012. A questo punto non ci resta che aspettare e gustarci tutti gli aspetti di una sana psicosi collettiva, come non se ne vedono molto spesso!

lunedì 19 aprile 2010

Associazionismo sovversivo in italia


Audio Chi l'avrebbe mai detto? A distanza di quasi 150 anni dall'unità di Italia una miriade di movimenti secessionistici pullula per la penisola con delle rivendicazioni che non è possibile liquidare come assurde, sovversive o anacronistiche, se su rivendicazioni analoghe la Lega sta costruendo la sua fortuna elettorale. Dobbiamo perciò cercare di dare una spiegazione soddisfacente a questo fenomeno se vogliamo capire, almeno in parte, la complessa realtà in cui viviamo. Una risposta potrebbe essere che anche in altri paesi europei si riscontrano tendenze centrifughe analoghe. A ben pensarci, però, queste interessano popoli appartenenti a grandi paesi in via di disgregazione come l'ex Cecoslovacchia o l'ex URSS, o che un'iniqua spartizione dei territori alla fine dell'ultima guerra mondiale ha penalizzato, come i curdi o i palestinesi.
L'Italia non ha niente a che vedere con tutto questo, e lo stupore e tanto più autentico se ripensiamo ai miti di patria e di nazione presenti nella retorica risorgimentale di cui trasudano tutt'ora i libri di storia o nella retorica fascista a cui si è educata la generazione dei nostri ottuagenari, con qualche riflesso non trascurabile sulle generazioni successive. E che il popolo italiano abbia acquistato una sua precisa unitaria identità è ancora più evidente oggi, se consideriamo, per fare un esempio, che con l'arrivo nel nostro paese di tanti extracomunitari ha finito col perdere ogni interesse lo scontro, una volta feroce, tra polentoni e terroni.
Allora la risposta non può essere che una ed è la stessa che un tempo Tiberio Gracco diede per i diseredati del suo tempo: «anche le bestie dei campi e gli uccelli del cielo hanno le loro tane ed i loro nascondigli, ma gli uomini che combattono e muoiono per l'Italia godono soltanto dell'aria e del sole».
Molti italiani non avvertono né possono avvertire il senso di appartenenza alla loro nazione se questa, come sta dimostrando in questi ultimi decenni, fra scandali, corruzioni e inefficienze, non fa nulla, assolutamente nulla per i propri fini, rubando il futuro ad intere generazioni di giovani. Come non opporre, ad una patria del genere, un piccolo campanile, in cui riconoscere le proprie radici e ritrovarsi?