Pagine

martedì 14 giugno 2011

Una comoda soluzione per le scorie nucleari


Come non tutti sanno, non esiste ancora un modo per smaltire le scorie prodotte dalle centrali nucleari che ormai da più di mezzo secolo si accumulano in depositi temporanei dislocati in tutto il mondo e dalla sicurezza molto relativa in caso di attentati terroristici e calamità naturali. In più tali depositi richiedono una costante manutenzione e controllo, oltre che un dispendio di energia, soldi e uomini. La maggior parte delle nazioni produttrici di residui nucleari usati spedisce le scorie radioattive all'estero, affidando ad altri il compito dello stoccaggio e smaltimento.
Mappa degli incidenti nucleari
Nel 1994 in Finlandia è passata una legge per la quale tutti i residui nucleari usati devono rimanere nel paese e quindi ai finlandesi è toccato mettersi alla ricerca di un posto sicuro in cui far stare le scorie per mooolto tempo... Dopo averci pensato un po' ecco che arriva un'idea molto pratica e intuitiva: l'unico deposito sicuro per le scorie può essere realizzato solo a 4 chilometri di profondità nelle viscere della terra e per essere permanente deve durare almeno 100.000 anni, perché questo è il tempo necessario affinché il decadimento radioattivo renda le scorie innocue. La costruzione del deposito chiamato Onkalo, che significa "luogo dimenticato", è incominciata nel 2005 e finirà nel 2100 ed è sufficiente solo per le oltre 5.500 tonnellate di scorie nucleari che saranno prodotte dai finlandesi nei prossimi 100 anni. Proprio ora che i finlandesi hanno trovato una comoda soluzione al problema delle scorie nucleari, ecco che gli italiani votano contro il nucleare! Che tristezza...
C'è, però, almeno un problema da evidenziare in questa soluzione definitiva che apparentemente non c'entra nulla con le scorie nucleari: l'homo sapiens sapiens, secondo la scienza ufficiale, esiste solo da circa 75.000 anni. Questo per dire che l'intera storia dell'uomo di cui si ha memoria entra in una manciata di sabbia e polvere e che è impossibile fare previsioni future di come sarà il mondo tra appena 500 anni senza finire nella fantascienza e nella fantapolitica.
Esiste un documentario intitolato Into Eternity, girato dal regista danese Michael Madsen, che tenta in qualche modo di dare un'idea di cosa significhi costruire un deposito permanente di scorie radioattive che deve durare 100.000 anni, diventando così l'opera architettonica più longeva mai costruita dall'uomo finora e indubbiamente il simbolo della civiltà da cui proviene. Il pericolo più concreto è quello che in un lontano futuro l'uomo possa iniziare a scavare per raggiungere il deposito, nella speranza di trovare un tesoro ben custodito o comunque qualcosa dall'inestimabile valore archeologico. Inutile dire che lasciare un avviso con su scritto "stare lontani, deposito di scorie radioattive" basta a scongiurare il pericolo di intrusioni umane nel deposito per i primi mille o duemila anni volendo esagerare, ma dopo la lingua, la scrittura e le capacità comunicative che l'uomo ha sviluppato sino ad ora, inesorabilmente cambieranno e si evolveranno come è già successo e sta succedendo anche ora. Basti pensare che appena un migliaio di anni fa i letterati europei parlavano e scrivevano solo in latino e greco, mentre ora queste due lingue sono pressoché dimenticate dalla maggioranza della popolazione proprio lì dove sono fiorite e si sono sviluppate. Nasce così la necessità di non affidarsi solo alla scrittura per comunicare il pericolo che si corre nell'effettuare gli scavi, ma di fare ricorso anche all'arte dal carattere decisamente più universale: un paesaggio desolato di rovina morte e distruzione potrebbe far ad esempio capire che in quel posto non c'è qualcosa di buono, nella speranza che gli uomini che un domani effettueranno gli scavi non penseranno di trovarsi difronte a ridicole maledizioni di popoli superstiziosi, come in effetti succede di continuo ancora oggi ogni qual volta che, scavando un sito archeologico, ci si imbatte in un avviso contenente maledizioni per tutti coloro che profaneranno un luogo particolarmente importante e sacro.
In sostanza stiamo parlando di forze naturali che vanno al di là della nostra attuale comprensione, proiettate in un futuro che abbraccia più di 3.000 generazioni e si tratta di un qualcosa troppo grande per poter pensare che il nucleare sia indispensabile per il nostro presente e addirittura per il nostro futuro. A mio avviso sarebbe preferibile smettere di far funzionare i nostri elettrodomestici riducendo i nostri consumi e cambiando i nostri stili di vita, pur di evitare di far ricorso all'energia nucleare così come la conosciamo oggi. Il gioco non vale la candela! Sarà molto difficile far capire alle generazioni future, che magari non la penseranno come noi, che per far funzionare le nostre lavatrici siamo stati costretti a lasciargli in eredità dei barili letali di cui è impossibile liberarsi. Mai come ora è il caso di dire che "le colpe dei pardi ricadranno sui figli", secondo il concetto biblico dell'ereditarietà della colpa. A tale proposito sono molto significative e poetiche le ultime parole con cui si conclude il documentario, in cui si ipotizza che gli uomini del futuro, colti da un'irrefrenabile curiosità e desiderio di scoperta, abbiamo scavato l'intero tunnel sotterrano fino a giungere nel deposito sepolto: "Ora siete scesi in profondità all'interno del tunnel. E avete raggiunto un luogo in cui mai avreste dovuto recarvi. Quaggiù le radiazioni sono ovunque. Non lo sapete, ma qualcosa sta accadendo al vostro corpo proprio in questo momento. Va oltre i vostri sensi. Non sentite niente, non odorate niente. Una luce invisibile sta risplendendo proprio dentro di voi. È l'ultimo bagliore della mia civiltà, che fece collezione delle forze dell'universo".

2 commenti:

  1. ...ke cos'è un racconto di fantascienza!?... ci preoccupiamo di un improbable scenario fututo e non degli 8'ooo morti all'anno ke fanno le polveri sottili solo i Italia a causa delle polveri sottili dovute alla combustione di derivati del petrolio e simili... Vergogna!

    RispondiElimina
  2. Sì, sembra un film di fantascienza...
    A mio parere dobbiamo preoccuparci sia del presente che del futuro. I combustibili fossili sono una risorsa limitata nel tempo e soprattutto nociva per l'uomo e l'ambiente. Ma è un grande errore pensare che l'uranio sia migliore, perché è una risorsa destinata all'esaurimento il cui prezzo aumenterà in continuazione proprio come per il petrolio ed il carbone. Inoltre, a differenza delle polveri sottili, è impossibile calcolare il danno prodotto dalle scorie, perché abbracciano un arco di tempo troppo lungo.
    Con questo articolo io non voglio certo difendere i combustibili fossili, ma spiegare che il nucleare non è né conveniente né tanto meno una soluzione come molti pensano.

    RispondiElimina

Scrivi i tuoi commenti con la semplicità e la sincerità di un ebbro