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sabato 16 aprile 2016

Sulla Servitù Moderna - recensione

Recensione del film documentario Sulla Servitù Moderna di Jean-françois Brient e Victor León Fuentes

 

L'opera si presenta come un documentario: sono infatti assenti recitazione, scenografie e quanto usualmente costituisce la finzione cinematografica, ad eccezione di innumerevoli spezzoni di film che accompagnano il documentarista nella narrazione della propria visione del sistema economico produttivo globale che ci rende schiavi. A differenza di un classico documentario, però, l'autore non avvalora il suo punto di vista con alcun dato, documentazione, fonte o qualsiasi altro elemento esterno che non siano le diverse citazioni disseminate lungo tutta la durata del video. Tutto è affidato alla sensazione di evidenza data dal coinvolgimento dello spettatore mentre guarda il film, per cui la mancanza di qualsiasi dato di fatto che avvalori l'interpretazione dell'autore dà piuttosto un'idea di astrazione ed estrema soggettività. L'opera si limita a dare un'idea non approfondita del punto di vista dell'autore sull'argomento trattato finendo col diventare una narrazione evasiva della realtà.
In effetti, così come è proposto il documentario, potrebbe benissimo essere scambiato per l'ambientazione di un film di fantascienza a carattere distopico e per l'avallo a talune ipotesi non poi tanto futuristiche in esso espresse (come il controllo dell'umanità tramite un'avanzatissima ricerca scientifica asservita al potere) il film si presta facilmente a questa interpretazione. L'opera in ragione di quanto detto offre il destro a contestazioni radicali dal primo all'ultimo concetto in essa espresso da parte di chiunque non ne condivida fideisticamente e aprioristicamente il contenuto.

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