Pagine

domenica 16 ottobre 2011

Black bloc ed indignados a Roma il 15 ottobre

La manifestazione di ieri è stata una delle più violente a cui abbia mai partecipato. Molti immaginavano che ci sarebbero potuto essere degli scontri e così negli autobus organizzati per la manifestazione si distribuivano mascherine, occhialini e colliri per non essere intossicati ed accecati dai fumogeni che la polizia avrebbe potuto sparare sulla folla. Questo è stato fatto non certamente per incitare i manifestanti ad andare contro le forze dell'ordine, ma semplicemente per tutelare coloro che, consapevoli del possibile rischio di scontri tra dissidenti violenti e polizia e la possibilità di venirne coinvolti, non volevano comunque rinunciare al proprio diritto di manifestare. C'è persino chi ha avuto il coraggio di dire che distribuire gocce per gli occhi è un comportamento sconsiderato perché in questo modo si tollera la violenza e se si era a conoscenza della possibilità di scontri, si doveva fare ricorso ad altre forme di manifestazione meno pericolose (quali sarebbero meno pericolose di una passeggiata? Forse restare a casa e cliccare in massa "mi piace" ad un link su facebook), oppure rinunciare a partecipare alla manifestazione.
Questa gente che nei suoi discorsi lontani dalla realtà tira in ballo Gandhi, affermando che lui non sarebbe mai andato ad una manifestazione con possibili scontri munito di gocce per gli occhi, mostra di avere le idee confuse sul concetto di pacifismo che né vieta di partecipare alle manifestazioni che dovrebbero essere pacifiche e finiscono col diventare violente, né tanto meno vieta di portarsi dei medicamenti e protezioni non usabili come armi improprie, nell'eventualità che possano servire alla propria e altrui tutela. Se poi si vuole dare adito alle parole di un Gasparri, secondo cui insieme alle gocce sono state distribuite ai manifestanti pacifici anche mazze per trasformarli da pacifici a violenti, allora il discorso cambia, ma sinceramente trovo inutile fare analisi che contestino la visione della realtà del presidente del gruppo parlamentare del PdL.
Fortunatamente per me che sono stato alla manifestazione, sono riuscito a restare lontano da piazza S. Giovanni e da tutti i luoghi di scontro. Appena possibile ho guardato la televisione per sapere quali impressioni ed idee sulla manifestazione venissero trasmesse e fortunatamente sia la sottospecie di politica che abbiamo, che i vari organi di informazione, non hanno accusato i manifestanti di estremismo e violenza. Si sono tutti semplicemente limitati a dire che alcune centinaia di black bloc hanno approfittato della grande manifestazione per compiere atti vandalici a discapito non solo delle vetrine delle banche e dei negozi (che in realtà verranno risarcite dal comune di Roma come sempre accade in questi casi) e delle forze dell'ordine assalite, ma anche e soprattutto dei manifestanti innocenti, affumicati e caricati dalla polizia che hanno visto venir meno il loro diritto a manifestare liberamente. I manifestanti non sono stati quindi accusati di violenza, ma il significato della loro corteo che ha mobilitato chissà quante migliaia di persone solo in Italia, è passato in secondo piano rispetto agli scontri. Questo è un grande peccato. Inoltre molti di quei manifestanti indignados avevano un orientamento politico-ideologico che hanno manifestato, sventolando le loro bandiere e questo è stato direttamente censurato, facendo passare l'intera massa di manifestanti come una moltitudine di persone che non si riconosce in niente, che sta male e a cui basta solo stare bene, ma non è semplicemente questo. Alla manifestazione c'era la sinistra italiana e le bandiere che ho visto e riconosciuto chiaramente sono: quelle della FdS in primis, dei NO TAV, di SEL, del movimento acqua bene comune, degli amici di Beppe Grillo, della CGIL, dei COBAS e stranamente solo ed esclusivamente bandiere dei giovani democratici e non del PD, i cui vessilli non sono stati presenti alla manifestazione probabilmente perché c'erano forti sentori che non sarebbe stato un evento tanto pacifico e che magari sarebbe stato meglio non immischiarsi, nonostante il vero messaggio che la manifestazione avrebbe voluto dare doveva indubbiamente essere appoggiato da chiunque. Dei quasi mille cortei che ci sono stati in concomitanza nelle capitali di mezzo mondo, soltanto in Italia ci sono stati tutti questi disordini che hanno portato alla sospensione della manifestazione, perché? Gran bella domanda! C'è chi insinua la responsabilità del Governo in carica, colpevole di aver armato i violenti allo scopo di far passare in secondo piano le vere motivazioni della protesta e giustificare leggi liberticide, affermando che i centri sociali in Italia non sono altro che dei veri e propri covi in cui vengono plasmate personalità criminali, che si scatenano in cortei come questo e che quindi andrebbero chiusi. Io non credo in nessuna di queste due ipotesi e anche se non ho una sufficiente conoscenza di questo fenomeno per poter avere delle certezze, dal mio punto di vista è possibile che in Italia più di altri paesi ci siano dei movimenti con alcune basi ideologiche di stampo in parte anarchico secondo cui gli unici atti politici significativi sono la violenza nelle strade e nei confronti dei simboli del capitale.
A questo si aggiunge la doppia crisi del nostro paese: quella economica globale e quella politica derivante dalla debolezza della nostra classe dirigente che subito dopo la Grecia risulta la più corrotta ed inefficiente, terreno fertile per i movimenti sovversivi. Tuttavia è bene ricordare che questa frangia estremista è costituita da poche centinaia di persone capaci di fare gran rumore in un contesto dove in realtà la vera spinta al cambiamento è data dai milioni di indignados, il cui malessere esistenziale è sempre più difficilmente tacitato e contenuto dal potere ufficiale e dal sistema economico attuale.

Nessun commento:

Posta un commento

Scrivi i tuoi commenti con la semplicità e la sincerità di un ebbro